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25 marzo 2009

Cambio della guardia e traffico di navicelle spaziali nella prossime ore alla Stazione Spaziale Internazionale che orbita a circa 400 km di altezza intorno alla Terra. Oggi, pochi minuti prima delle 20 italiane l'equipaggio dello Shuttle Discovery che nella missione di costruzione denominata STS-119 ha completato il dispiegamento dei pannelli solari, chiude il boccaporto e avvia la manovra di distacco dalla stazione. Sette gli astronauti che planano verso casa dove sono attesi per il pomeriggio di sabato, con un cambio rispetto all'andata: resta in orbita con l'equipaggio di Expedition 18 il giapponese Koichi Wakata mentre torna a casa dopo quattro mesi in assenza di gravità l'astronauta Sandy Magnus.

Mezzogiorno a Baikonur
Intanto, a Baikonur, è stato piantato dall'ingegnere di volo Michael Barrat l'albero che accompagna simbolicamente ogni nuova missione della navicella russa Soyuz. Con lui a bordo della TMA-14 (101esima missione della lunga serie iniziata nel 1968) ci sarà il prossimo comandante della SSI, il comandante russo Gennady Padalka, un veterano con molte missioni alle spalle e, nella veste di "turista spaziale" l'informatico Charles Simonyi che torna per la seconda volta nello spazio. La partenza verso lo spazio a bordo della navicella russa è fissata per domani (giovedì 26) alle ore 12 e 53 italiane.

Un uomo di Parola
Ungherese di nascita cresciuto a Budapest e trasferitosi poi negli Stati Uniti nel 1968, Simonyi è l'uomo che dopo la formazione a Berkeley e Stanford, negli anni '80 ha seguito per conto di Bill Gates lo sviluppo dei due maggiori prodotti della casa, Word ed Excel. Oltre alla creazione degli applicativi viene riconosciuto nel mondo della programmazione per l'ideazione della "notazione ungara", una convenzione di denominazione in cui il nome dell'oggetto indica il suo tipo e il suo scopo d'uso. Simonyi, già nello spazio nell'aprile del 2007, diventa così il primo astronauta pagante a ripetere per due volte l'esperienza.

Una casa da preparare
Tra i compiti di Expedition 19, oltre a dare il cambio alla missione numero 18 che è nello spazio dall'ottobre dello scorso anno e che ieri ha ricevuto la "visita" telefonica del presidente Barack Obama, c'è quello di preparare l'ambiente orbitale alla sua nuova configurazione. Grazie al lavoro sui pannelli solari compiuta con successo dall'ultima missione dello Shuttle, la stazione Alpha è infatti pronta a raddoppiare la sua popolazione permanente, che entro poche settimane passa da tre a sei astronauti in configurazione standard. La Soyuz TMA che li porta in orbita, diventerà a sua volta una parte integrante della vita della stazione. Sarà infatti la scialuppa di salvataggio pronta al distacco in caso una minaccia insormontabile costringesse gli astronauti ad abbandonare rapidamente la stazione.

25 marzo 2009
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